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La risposta dell’assessore melasecche a filt cgil e faisa cisal: “dichiarazioni prive di qualsiasi fondamento, frutto di ignoranza. I lavoratori si difendono studiando!”

Da parte dell’assessore regionale alle infrastrutture e trasporti, Enrico Melasecche, riceviamo e pubblichiamo:

“Si prende atto con sconcerto del comunicato stampa emesso da FILT Cgil e FAISA CISAL, riportato anche in alcuni mass media locali in data odierna, con affermazioni quantomeno imbarazzanti.

Sconcerta una presa di posizione del tutto anacronistica assunta dalle OOSS in argomento, avulsa da qualsivoglia contesto operativo in cui dovrebbe responsabilmente agire il sindacato a tutela dei lavoratori e di cui certi sindacati dovrebbero almeno conoscere gli aspetti più elementari che invece appaiono del tutto sconosciuti ai sindacalisti scriventi.

È sempre più evidente che l’atteggiamento assunto nelle ultime settimane dalle organizzazioni sindacali in argomento sia finalizzato a promuovere una ingiustificata ed ingiustificabile azione demolitiva rispetto ad un percorso di gara necessario e non più rinviabile volto ad efficientare l’attuale sistema di TPL Umbro, dopo almeno un decennio di confusione grave quanto, sotto molti aspetti drammatica, per cui, nulla di nulla avendo ottenuto delle pretese fuori dalla legge che con prepotenza avanzavano, addirittura indicando chiaramente chi dovrebbe vincere la gara in corso di predisposizione, oggi cambiano totalmente tema e si esercitano in campi molto più irti di difficoltà per chi crede di poter dettare legge senza approfondire gli argomenti e senza il minimo rispetto non solo per i cittadini che leggono ma neanche per i lavoratori, fuorviati da comunicati ben poco professionali.

Le sigle sindacali in oggetto dimenticano, o fanno finta di dimenticare considerato il ruolo che dovrebbero rivestire all’interno delle aziende, che ATC Spa, socia di Umbria TPL e Mobilità con il 18,123%, è stata messa in liquidazione nel corso del 2016, avendo conferito la propria attività operativa nella stessa Umbria Mobilità. In data 10 settembre 2021, al termine del processo di liquidazione, la quota di partecipazione di ATC detenuta in Umbria Mobilità è stata riassegnata ai singoli Enti in ragione della loro partecipazione ad ATC stessa. Pertanto, a differenza di quanto affermato in modo grave da FILT CGIL e FAISA CISAL, sia la Provincia di Terni che il Comune di Terni, come gli altri 30 comuni della provincia ternana, sono a pieno titolo soci di Umbria TPL e Mobilità, e collaborano fattivamente con la Regione Umbria e con l’Agenzia alla predisposizione degli atti necessari all’indizione della nuova procedura di gara ad evidenza pubblica per il TPL.

Sorprende inoltre come le OOSS in argomento confondano clamorosamente un accordo di risanamento asseverato e sottoscritto da Umbria TPL e Mobilita Spa con il ceto bancario, con le funzioni di Agenzia Unica per la Mobilità ad essa attribuite, che hanno ad oggetto le procedure tecniche-amministrative necessarie alla indizione della nuova di gara, che si devono obbligatoriamente ed esclusivamente basare sulla normativa nazionale e comunitaria di riferimento.

Sorprende come le OOSS non sappiano che le risorse da FNT che verranno trasferite alla Agenzia per il futuro contratto di servizio, transitano su un “patrimonio destinato ad uno specifico affare”, già da tempo costituito ai sensi del codice civile e per sua natura blindato ed inaggredibile da terzi.

Sorprende infine come le OOSS ignorino che il rinnovo del parco mezzi, in Umbria come in qualsiasi altra Regione, sia che venga realizzato da una pubblica amministrazione che da un gestore, o da una Agenzia, è assistito e garantito dalle diverse fonti di finanziamento pubblico (Decreti Ministeriali, PNRR ecc) attualmente disponibili.

Per fortuna, la salvaguardia dei livelli occupazionali è ben garantita innanzitutto dalle disposizioni che devono essere applicate in base alla disciplina regolatoria vigente e dalla piena disponibilità della Giunta, nei limiti del consentito, e non dallo sproloquio a cui si assiste leggendo certi comunicati stampa ma soprattutto dalla serietà di una giunta regionale che ha a cuore gli interessi di tutti i cittadini dell’Umbria e degli stessi lavoratori del TPL, cittadini oltre che lavoratori,  visto il confronto che seriamente è proceduto con le altre organizzazioni sindacali su una base di reciproco rispetto con risultati che tutti potranno giudicare.

I lavoratori per la Giunta Tesei non sono controparte ma parte integrante di un sistema Regione in cui, o crediamo tutti insieme per superare i momenti difficili ed eccezionali che da due anni stiamo drammaticamente vivendo, oppure rischiamo di perdere per sempre il treno della ripresa, lasciando sul campo solo vinti, nessun vincitore, e facendo perdere all’Umbria la battaglia storica per poter svolgere il ruolo che le compete nel contesto nazionale ed internazionale. Fare un passo indietro quando si sbaglia clamorosamente è indice di intelligenza e di reale tutela degli interessi che si dichiara di voler difendere, perchè proclamare scioperi su scioperi, partecipato come l’ultimo al 37% e non all’85%, come dichiarato dai sindacalisti, peraltro su anatemi del tutto falsati, non porta fortuna perchè nuoce a chi fa sciopero, nulla potendo ottenere contro la legge neanche con altri cento scioperi analoghi, ma danneggia i cittadini che attendono inutilmente un autobus che non arriva. Mi auguro che l’atteggiamento spesso offensivo, quanto prepotentemente muscolare, lasci spazio allo studio, alla432 riflessione, al confronto rispettoso di chi svolge con passione ed impegno il proprio incarico pubblico”

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